Stelle e stalle

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Benvenuta, settimana di sosta! Ci volevi proprio,   per disintossicarmi un po’ dal calcio. Siano benedette le Nazionali! Non che io le guardi. Non me ne potrebbe fregare di meno neanche della nostra. Figuriamoci delle altre. Anche se mi ha fatto molto piacere il gran gol di Leao. Mi dicono l’abbia fatto in una travolgente azione di ripartenza. Strano! Ci penserà Fonseca con il suo duminiu e possessu a rimettere le cose a posto. Già, Paulo nostro rimane sempre lì, inchiodato alla panchina da chi ce l’ha messo. Un incapace, del resto, trova la sua giusta collocazione tra gli incapaci. Non fa una piega. Sono contenta anche per Tonali. Intendiamoci, neppure lui guardo, per evitare acute malinconie e dolorosi tuffi al cuore. Ma io al ragazzo voglio bene e mi piace che si prenda le sue soddisfazioni. Eh, sì, caro Dante, tu e Virgilio… “ E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Ma noi, quando torneremo a riveder le stelle? Presto, credo. Basta che ci tiriamo delle martellate sulle dita. Per il momento, con Gerry e la sua impresentabile dirigenza, siamo alle stalle. Speriamo che le nostre siano come le stalle di Augia. Queste, degradate da anni di incuria, erano in condizioni disastrose. Piene di sterco. Sembrava impossibile ripulirle. Ci pensò Ercole. Deviò il corso di due fiumi, le inondò di acqua e le tirò a specchio. Già, ma ci sarà un Ercole per noi? Dubito.

Nel frattempo ci gustiamo le rassicuranti dichiarazioni dei nostri capataz. Dite la verità, che vi sentite ringalluzziti. Gerry vuole scrivere pagine importanti della Storia del Milan. Ha l’ossessione della vittoria, lui. Mamma mia, sono in fremente attesa. Ma va’ a da’ via i ciapp! Chi vuoi continuare a prendere in giro? E il sussulto, il fremito di orgoglio ostentato, petto in fuori, da Stadioni? A Milano c’è una sola squadra, perbacco. E lui ne è il presidente ( la minuscola non è casuale). Marotta risponde che, intanto, le due stelle le hanno loro. Ora, sapete bene cosa io pensi di Don Beppino. Ma come si può dargli torto? Certo, un appunto gli deve essere fatto. Una questione di contabilità. Insomma, quando era alla Juve rivendicava i due scudetti revocati. Ma allora come fa ad attribuire all’Inter quello di cartone? Se tanto mi dà tanto, è di cartone anche la vostra stella, Giuseppi. O no? Questo ci chiediamo noi dal basso delle nostre stalle. Mettiti d’accordo con te stesso, Don Beppino. Il principio di non contraddizione è alla base della logica aristotelica e tu lo stai clamorosamente violando. Quanto al Leone di ‘sta ceppa, ho poco da dire. Quando parlavo di te, Zlatan, dicevo improvvidamente : “ Ed egli camminò sulle acque.” Davvero vuoi vincere e rimarrai da noi fino a quando riusciremo finalmente a farlo? Figuriamoci. Non voglio averti sulle scatole vita natural durante. La tua boutade è una grave minaccia per noi.

Sei un grande, Claudio.

Poi senti parlare Ranieri e il cuore ti si allarga e ti si restringe nello stesso tempo. Sir Claudio è una persona vera, intelligente, di grande buon senso. Magari lo avessimo in panchina al posto del Pastel de Nata. Ho tifato alla grande Leicester per lui. E adesso la mia seconda squadra in serie A sarà la Roma. Ho precisato in serie A, perché, per ovvie ragioni di appartenenza territoriale, il secondo posto nel mio cuore lo occupa il Mantova. Fossi una tifosa della Roma, sarei contenta, anche se so che nessuno può fare miracoli. E non mi aspetterei vittorie a catinelle. Sì, sarei felice, perché saprei di essere nelle mani di un allenatore bravo, saggio e mi sentirei restituita l’anima. A me quella rossonera l’hanno rubata, liquidando Maldini e Tonali. Che bella conferenza stampa. Sentito, Paulo? Tra le altre cose, Ranieri non considera Dybala uguale agli altri. Eh, non è mica democratico come te, per cui sono uguali un Leao e un Loftus Cheek. Quanto sei in gamba, perbacco. Ho sorriso sull’invito alla tifoseria a non fischiare i giocatori in campo. Da noi non c’è bisogno di questa raccomandazione. Tutt’altro. Che poi, intendiamoci, io non vorrei che venisse fischiata la squadra. La mia utopia è una feroce contestazione alla Società!

E le stelle? Stanno a guardare. Le stalle? Loro sono vigliacche. Impediscono a chi ci sta dentro di guardare le stelle. Non permettono di sognare. Questa è la colpa più grave che imputo ai maledetti che tengono in ostaggio il mio Milan. L’immaginazione è tutto, diceva Einstein. E’ l’anteprima delle attrazioni che la vita ci riserva. Capirai che attrazioni mi posso aspettare da questo Milan. Eppure bastava poco per scatenare, magari a vuoto, la mia immaginazione. Per esempio, vi ricordate la meteora Aster Vranckx? Ecco, io sognavo di poter scrivere un pezzo dal titolo “ Per Aster ad astra”. Come non detto. Anche perché Pioli e Fonseca sono degli specialisti nel mortificare giocatori che non vanno loro a genio. Ricordo lo stratega, dopo il rocambolesco 2 a 2 della Roma a S. Siro, dare praticamente a Vranckx la colpa sul gol del pareggio. E poi non lo fece più giocare. Già, davvero una bella persona. Comunque, sì, devo ammettere, con l’onestà intellettuale che mi contraddistingue, che forse sono troppo dura e prevenuta con proprietà, dirigenza e allenatore. Questa è gente che ne mastica di Fisica e di Chimica. Così, quando vede uno ione, mica se lo lascia scappare. Lo coglie!

Spesso mi girano strani pensieri per la testa. Sarà magari una sorta di deformazione professionale. Per esempio, la formula E= mc² fa capire come la massa sia un magazzino di energia. Questo è intuitivo, quando un corpo è in movimento. Lo comprendiamo dolorosamente, se veniamo investiti. Ah, sia maledetta l’energia cinetica. Ma, se un corpo è fermo, che cappero di energia può mai avere, ci dice il nostro buon senso. Ecco, quando vedo Emerson Royal in movimento, io calpesto l’intuito più elementare. A me sembra non possedere energia. Bah! Sarà perché sono stupida o forse per la goffaggine e l’inutilità spesso pure controproducente dei suoi sforzi. Io, però, non me la prendo con lui. Semplicemente impalerei chi l’ha preso, cedendo Kalulu. Mentre scrivo, la Nazionale deve ancora scendere in campo. Poco male. Al massimo la guardicchierò. Sono un po’ preoccupata per l’infortunio di Theo. Spero  sia roba da poco e  possa giocare contro i Gobbi. Alla mal parata scenderà in campo Terracciano. Non cambia molto, perché Theo fin qui non ha certo disputato una gran stagioneDistinguere tra potenzialità diverse e chiedersi il perché di certe prestazioni no, eh? Io credo che i giocatori possano anche guadagnare vagonate di soldi, ma restano persone. Proprio come noi. E penso che Theo sia rimasto frastornato dal licenziamento di Maldini e dalla mancanza di ambizioni sportive del club. Proprio come me. Secondo me la Società non vuole il suo rinnovo e neanche lui, con l’aria che tira, desidera farlo. Magari il reprobo vorrebbe un progetto sportivo in cui poter credere. Ci aveva creduto con Paolo. Ed è rimasto scottato. Che dire delle voci fatte filtrare dalla Società e delle dichiarazioni del procuratore? Io ritengo molto più affidabile Quilon. Ma questa è un’opinione.

Pensiamo alla Juve, adesso. Mi raccomando, Paulo, giochiamo con il nostro 4-2-3-1. Andiamo a fare la solita duminansa, con il trequartista che le sacre leggi della tua discutibile bibbia calcistica ci impongono di schierare. Togliamo spazio a Rafa. Lasciamo pure il fortissimo Emerson solo, a presidiare da par suo la nostra fascia destra, sulla quale tutti scorrazzano a piacimento. E, naturalmente, difesa alta con palla scoperta lasciata agli avversari, affinché possano fare le loro belle imbucate. So bene che la rosa ha i suoi limiti strutturali, intendiamoci. E non è che ti esenti del tutto da colpe per questo. Perché, però, tu ci devi mettere tanto del tuo, maledizione al secchio? Perchè? E’ brutto da dire, ma ho apprezzato questo weekend senza Milan. Vederlo giocare in modo così scombiccherato mi crea un’enorme frustrazione. Divento un pendolo che oscilla tra la rabbia e l’avvilimento. Dalle stalle alle stelle il passo non è breve. Per avere speranze di risalita, bisognerebbe liberarsi della proprietà e, quindi, dei suoi tirapiedi. Una parola…. Io, comunque, non mollo. Non sono una complice. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.