Mi hai commosso, Sinisa. Il tumulto di emozioni che traspariva dal tuo volto, le tue parole coraggiose hanno toccato il mio cuore. E mi hanno lasciato una certezza. Ce la farai, guerriero! Ce la farai per te, per la tua famiglia, per tutti quelli che ti vogliono bene. Ora anche io e tantissimi altri siamo tra questi. Ce la farai per quelli che soffrono della tua stessa malattia e regalerai loro una grande speranza. Ce la farai perché la medicina ha fatto enormi progressi e la leucemia, fortunatamente, oggi si può vincere. Il suo nome fa paura, sì, ma non più come una volta. Ti penserò spesso, con la voglia matta di sentire buone notizie. Un forte abbraccio, Grande! Forza, Sinisa! Sei stato l’ultimo allenatore vero che abbiamo avuto. Dopo di te….. lasciamo perdere. Ora è arrivato Giampaolo e io ho fiducia in lui. Staremo a vedere.
Inutile dire quanto sia dura assistere agli acquisti degli altri . Pure l’ufficialità di De Ligt mi è capitata tra capo e collo. E devo sorbirmi il mio piccolo mostro juventino in festa. Io aspetto le nostre cessioni, sperando che siano quelle giuste e non altre. Se non riusciamo a vendere, risulta poi difficile comprare. Guarda un po’ se mi devo preoccupare per l’acquisto, che pare poter sfumare, di Bennacer. D’accordo, non è un bel segnale. Vuol dire che non siamo messi bene. Io, però, sono contenta che la faccenda si sia risolta. A me il ragazzo piace. E non mi dispiace neppure Veretout. Ma qui le cose sono in alto mare. C’è la concorrenza della Roma…. Non sogno grandi campioni. Non inseguo utopie. Resto pervicacemente attaccata alla speranza di vedere una squadra costruita con intelligenza e sagacia tattica. Zorro, Giampa, io continuo a contare su di voi, eh! Certo che partire per la tournée americana con due soli difensori centrali non mi sembra una gran pensata. Abbondiamo di terzini sinistri. Con tante scarpe tutte dello stesso piede non si cammina bene. Questo lo sanno anche i sassi. Dai, con una sfoltita da una parte e qualche innesto dall’altra ci sistemiamo. Certo, per noi la vita sarebbe molto più facile, se fossimo tifosi di squadre che vanno per la maggiore. Ma le cose facili non ci piacciono. Abbiamo passato lunghi anni bruttissimi. Quanti bocconi amari ci siamo ingoiati. Petrodollari e fiscalità spagnola ci hanno fatto imbufalire. Mai qualche momento di serenità, di tranquillità. Sempre l’animo in tempesta. D’altra parte, anche una nave sta al sicuro nel porto. Però non è costruita per questo.
Ci è capitato di tutto nel nostro viaggio accanto a un amore chiamato Milan. Gioie immense e sofferenze laceranti. Ho pianto due volte al Bentegodi. E la tremenda notte di Istanbul mi ha devastato. Nessun dolore, però, neppure la duplice serie B, mi ha fatto tanto male come vedere la scientifica distruzione del Milan perpetrata da chi ci aveva portato sul tetto del mondo. Non perdonerò mai questo tradimento, anche se non dimentico quello che ci è stato regalato. Abbiamo provato l’ebbrezza inebriante delle grandi vittorie. Barcellona, Vienna, Atene, Manchester. Ancora Atene. il tempo in cui nessun sogno era impossibile fa mestamente parte di ricordi sbiaditi. Le tante umiliazioni ci hanno fiaccato, ma non vinto. E la fiamma ardente della passione per il Milan si può sopire. La brace, però, rimane a covare sotto la cenere. Basta una scintilla, perché torni a scatenarsi l’incendio. Quella per eccellenza sarebbe l’acquisto di un grande campione. Non è possibile. Io voglio semplicemente un buon progetto. Non si può costruire una casa dal tetto.
Sono andata a Bologna, nella tua Bologna, Sinisa, per il concerto di Laura Pausini e Biagio Antonacci. Bellissimo! Per un momento mi è venuto un po’ di magone, pensando alla mortificante partita che abbiamo giocato al Dall’Ara. Poi Laura e Biagio hanno spazzato via tutto. Alla fine, però, mi sono chiesta: “D’ora in poi mi toccherà andare negli stadi per un evento diverso dalla partita?” Ho scacciato il brutto pensiero. No! Il Milan comincerà a giocare a calcio e io andrò a vederlo. Non importa se non siamo al livello delle più forti. Sapremo gestire i tempi e gli spazi di gioco. E punteremo al quarto posto. La Pausini ha detto che sua figlia è nata all’ospedale Maggiore. Forse andrai lì anche tu, Sinisa, e ti cureranno alla perfezione. La tua forte fibra di combattente farà il resto. Non illuderti, comunque. Tornerai in panchina e io, quando affronterai il Milan, ti tiferò contro. Alla grande, eh! Non angustiarti se qualche imbecille ha anteposto i suoi interessi professionali, o quelli che credeva tali, alla vostra amicizia. Di cretini è pieno il mondo, purtroppo. Gli amici veri di sicuro non ti mancano. E ora ne hai tanti che non conoscerai mai, ma che ti sono vicini con il pensiero e ti vogliono bene. Forza Sinisa!
Un po’ di preoccupazione per il nostro Milan ce l’ho, ragazzi. Inutile negarlo. Però non mi manca la speranza. E mi scopro dentro un pizzico di frenesia, una voglia palpitante di vedere la prima amichevole. D’accordo, i test estivi contano ben poco e noi affronteremo i primi a ranghi largamente incompleti. Ma….chissà che non si possa apprezzare qualcosa di nuovo e di frizzante nell’impostazione del gioco. Le sirene che giungono da Roma non mi illudono. Uno scambio Suso- Schick? Magari! Mi farebbe scoccare uno scintillone! Peccato ci creda poco. Upamecano? Magari! Ma siamo sempre lì. Nastasic? Pure lui mi andrebbe bene. Giampa, io credo in te. So che il tuo compito è difficilissimo e spero che la Società ti sostenga alla grande nei momenti di difficoltà. Da un certo punto di vista, comunque, sei facilitato. L’eredità di Gattuso, infatti, non è pesante. Fammi vedere due schemi ben costruiti e io vado in brodo di giuggiole. “ Testa alta e giocare al calcio” è anche il mio motto. E , come te, credo che, per fare un bel gioco, servano buoni giocatori. Ritengo che noi ne abbiamo. Nelle tue mani potranno rendere al meglio. Tu sei il mio allenatore. E io sono con te. Mi capirai se in questo momento il mio “ Vincerai!” è rivolto ad un altro, che mi è entrato nella mente e nel cuore. Forza Sinisa! Forza Milan!
Chiara
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