Dal 4 gennaio 2023 il Milan ha disputato 27 partite, 9 vinte, 9 pareggiate e 9 perse. Ha realizzato 29 reti, subendone 33. In 8 occasioni ha realizzato 2 o più reti nella stessa partita; in 9 match ha subito 2 o più reti. Oltre ai crudi dati statistici, che non serve più di tanto approfondire poiché tratteggiano un rendimento da squadraccia di metà classifica, va aggiunto che il Milan è letteralmente inguardabile.
La fase offensiva in particolare è appesa all’estro di Leao che con 12 fra gol e assist (spesso solo da spingere in rete) su 29 marcature ha rappresentato il 40% della concretezza offensiva dei rossoneri in questo 2023, la fase difensiva invece oscilla fra partite di densità e sofferenza (es. Napoli), gare che lasciano la squadra svuotata di energie poiché incapace di gestire la palla e dunque costretta a corrervi dietro per 90 minuti, e gare affrontate con un uomo-su-uomo a tuttocampo che lasciano parimenti la squadra spompa e, spesso, anche sconfitta.
Non ci giriamo intorno, il Milan ha fatto schifo e sta raccogliendo ciò che ha seminato, né più né meno. Il mercato è stato disastroso, al di là di ogni considerazione sul budget. Il riassetto societario non ha dato solidità né altri elementi positivi. Il mister rintronato dai cori dei tifosi ha preso una direzione incomprensibile e incoerente fin da inizio stagione; chi di voi riuscirebbe a descrivere il Milan da un punto di vista puramente tattico oggi? Impossibile. Noi non sappiamo che fare; i nostri avversari sanno che faremo schifo e concederemo palle perse in uscita, vuoti cosmici al centro, e mollume sui piazzati.
I giocatori non stanno facendo una buona figura, a parte la tenuta fisica che sembra quella di una squadra over-30, non c’è continuità nell’approccio. La mentalità è sbagliata, e stanno purtroppo maturando (ed è grave post Scudetto) alcune caratteristiche riprovevoli; oltre ai gol presi, nella semifinale contro l’Inter si è vista da parte di alcuni una serie di sceneggiate, finte, rotolamenti e sbettegamenti che proprio non è degna né del contesto né di noi.
Dal 4 gennaio 2023 l’Inter ha disputato 30 partite, 18 vinte, 6 pareggiate e 6 perse. Ha realizzato 48 reti, subendone 20. In 15 occasioni ha realizzato 2 o più reti nella stessa partita; in 4 match ha subito 2 o più reti, e solo in 1 occasione ha perso la partita. Nei 3 derby disputati in questo 2023, i nerazzurri hanno subito 5 tiri in porta e 0 gol, facendone 15 con 6 gol e sono stati in vantaggio 217 minuti su 270.
Oltre a questi dati che sono forse ancora più crudi di quelli che ci riguardano, l’Inter gioca un calcio altamente produttivo, bilanciato e coerente. L’impressione che da è di solidità, e sebbene ci sia qualcosa che non va (Scudetti 0, e la rosa è complessivamente la migliore), è anche difficile dire cosa. L.’Inter sa gestire il possesso, e soffre oggettivamente poco.
Forse ci sono troppi ‘mezzi-leader’ in rosa, e in alcuni momenti si parlano poco (o troppo, ma male).
A ben vedere anche per loro vale il nostro stesso discorso: uscissero stasera, avendo disputato la Coppa del Portogallo + un mezzo derby contro dei rimbecilliti, forse lo sguardo sulla stagione dei Bauscia sarebbe meno benevolo.
Non di meno, la validità della rosa dell’Inter è indiscutibile. Marotta è un dirigente di altissimo standing, che riesce a lasciare nell’ombra tutti i problemi dei nerazzurri, dai cinesi che non sono più affidabili dei nostri americani agli sponsor finti e tutte le altre magagne.
Simone Inzaghi è simpatico come una scimmia nei pantaloni, ma è stato coerente ed equilibrato nelle scelte e adesso raccoglie a piene mani il frutto del suo operato.
I giocatori dell’Inter pur non amalgamandosi bene, nel senso che alla fine 0/2 in campionato la dice a riguardo lunga, hanno una mentalità forte e determinata e fanno fruttare l’esperienza maturata soprattutto nelle gare di cartello.
Il derby di andata ha un unico fattore positivo: il risultato. La prestazione la hanno definita tutti indecente, in primis gli addetti ai lavori. L’Inter ha segnato 2 reti in 11 minuti, colpito un palo, visto un rigore tolto dal VAR (non c’era, ma abbiamo già visto assegnarne di analoghi), costretto Maignan a parate complesse, lamentato probabilmente giustamente un altro episodio dubbio in area Milan. Noi non siamo stati all’altezza di nulla: né del contesto sportivo, né di quello ambientale, né del derby, né di una semifinale europea. 0-4 al termine del primo tempo: nessuno avrebbe avuto niente da dire. Ma, francamente, nemmeno al termine del secondo.
Insomma se stiamo nel campo del razionale, visto il percorso delle due squadre e visto il ‘primo tempo’ del confronto…questa sera possiamo fare altro, giusto? E chi, come me, è di Milano farebbe meglio a cambiare ambiente e/o tapparsi bene le orecchie.
Ma io non penso che Pioli e i suoi termineranno la loro vita e il loro percorso milanista, così.
Adventure Time è una serie animata fantasy in cui Finn, un ragazzo fresco, energico ed entusiasta, e Jake, un cane magico, vivono in una terra post-apocalittica combattendo nemici più forti e più pericolosi in una serie di avventure senza alcun senso logico e senza alcuna apparente continuità.
Per apprezzare il lavoro di Pendelton Ward è richiesto un certo spirito (in tutti i sensi probabilmente), leggerezza e nessuna aspettativa. Stravagante, assurda, superficiale…ma capace di entrarti dentro, farti immedesimare soprattutto nel protagonista, Finn, giovane, coraggioso, casinista, frivolo, ingenuo, inarrestabile. Umano.
A noi stasera non serve davvero una prestazione coerente, paziente, furente; un buon inizio, un episodio, una tattica brillante, mosse intelligenti dalla panchina, equilibrio e misura. Non serve assolutamente nulla che possa immaginare, comprendere, descrivere e un domani narrare uno come me. Ciò che posso immaginare io, figlio di esperienza e osservazione, non accadrà mai.
Serve invece un’avventura assurda e senza logica come il calcio di Pioli, come la Genesi di questo gruppo, come i rigori di Vila do Conde; un’avventura come quella intrapresa dai Nostri l’anno scorso, morti al 70esimo di un derby, morti prima che un Giroud da 4 in pagella girasse due fendenti addosso al nemico, un qualcosa che con gli elementi di oggi sembra ‘un caso’, ‘un errore’, e sembra ben più lontano di 12 mesi.
Serve un’avventura in cui l’Eroe è leggero e senza pensieri, coraggioso oltre ogni limite, il nemico è gigante, furbo e imbattibile, ma alla fine soccomberà improvvisamente, e il mondo intorno non ha connessioni col reale: non esiste un tempo e non esiste un domani. Esiste solo l’avventura.
Ragazzi ma potete uscire così, seriamente? Dopo avergli vinto in faccia uno Scudetto che, se nemmeno ci battiamo, per i prossimi 100 anni sarà ricordato per ‘l’errore di Radu’? Potete uscire così, senza darci UNA emozione (chi si è eccitato quando Messias era davanti a Onana? Nessuno dai. Manco Messias).
Si, ha perfettamente senso: sono più forti, ci hanno sorpreso, ci hanno schiacciato, li soffriamo, non abbiamo abbastanza forza, Leao non sembra certo in forma, loro vengono da un 4-2 con la pipa noi da uno 0-2 con problemi mentali. Loro sono in 20, noi arriviamo a 11 stentati.
Loro sono in vantaggio di 2 reti, e senza gol ‘fuori casa’ nessuno ha mai ribaltato questo risultato.
E allora?
E’ allora è il Tempo dell’Avventura.
Larry
Seguiteci anche su