Amarezza, realtà e speranza

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Che amarezza. A leggere i titoli dei più importanti media pare di essere tornati a qualche anno fa. Se non fossimo certi che c’è un progetto serio (quello di cui ho ampiamente scritto nell’ultimo contributo) verrebbe da dire che siamo messi molto, molto male. Almeno ad oggi, alle 20,27 del 27 giugno 2019. L’Ad Ivan Gazidis aveva parlato chiaro qualche settimana fa, ed evidentemente non scherzava. E’ arrivato dall’Empoli un illustre sconosciuto pagato due lire (si fa per dire, ovviamente, son sempre soldi e come tali van rispettati) e – a giudicare da quanto si legge in giro –  si stanno trattando altrettanti illustri sconosciuti e/o potenziali scarti di big europee. Anche quel Ceballos che piace tanto a molti, bene o male, è un esubero del Real. Per non parlare di quel tale Hernandez, il terzino, che era già in prestito e che, evidentemente, le merengues non reputano all’altezza nemmeno della sua panchina. 

Però occorre credere nel progetto. Anche se questo prevederà, con tutta probabilità, un mercato fatto di cessioni dolorose, plusvalenze, prestiti, poca spesa e tanta resa, pochi fronzoli e tante scommesse. E non occorre crederci per irrazionalità, ma perché – piaccia o non piaccia – ad oggi non abbiamo alternative. O così o Pomì, verrebbe da dire. Sperando in un futuro migliore. Però fa male. Fa male vedere l’Inter spaccare i botteghini con il sold out degli abbonamenti, investire, prendere uno come Conte, puntare – almeno nelle intenzioni – a insidiare la Juve per lo scudetto, dovendoci accontentare di scommesse e giochi a ribasso. Fa male, e il dolore non è attenuato più di tanto dalla presenza di Zvone Boban e Paolo Maldini, che dovrebbero rappresentare la garanzia che si sta facendo sul serio, che i giorni del Condor sono soltanto un ricordo, che qui c’è una logica, che non si vive più alla giornata ma si pensa al futuro. 

Già, il futuro. E’ quello che inquieta più di ogni altra cosa. Perché un malanno ci può stare, a patto che non diventi cronico. E la mediocrità del Milan degli ultimi anni non può e non deve diventare cronica. Se no è finita davvero. Qui nessuno, penso, pretende di avere tutto e subito. Nessuno batte i pugni sul tavolo per tornare, in un anno o due, in finale di Champions o in cima alla classifica della serie A. Però uno scampolo di sogno, un pelo di speranza ce la devono lasciare. Un nome, magari, di quelli che ti fanno pensare in grande, anche se poi non è vero. Invece qui la fiscale razionalità non lascia spazio a nessun volo pindarico e i «sogni» si chiamo Torreira, uno che faceva bella figura in Italia. Sì, ma nella Samp. E poi c’è chi parla sempre con più insistenza di un’avance per De Rossi, roba che se l’avesse non dico fatta, ma solo pensata Galliani saremmo qui a tirare giù tutti i santi. 

E invece, per fortuna, siamo tutto sommato ancora calmi. E va bene così. Dobbiamo tenere duro. Abbiamo quasi digerito Giampaolo e digeriremo anche certi addii necessari che serviranno a mettere a posto i conti, per far sì che la situazione con l’Uefa si normalizzi, anche a costo di perdere un anno di Europa League, di cui a tanti (il sottoscritto in primis) frega meno che il destino del loro primo dentino da latte. 

I giorni caldi – non solo per le temperature record nelle nostre città – sono questi. Vedremo cosa succederà da qui al raduno, ormai prossimo. Qualche cosa capiterà di sicuro. Aspetteremo con lo spirito di chi di guano ne ha mangiato tanto negli ultimi tempi e di chi non si sbilancia e giudicherà quello che vedrà sul campo. Né più, né meno.

Senza fare sconti, ma senza nemmeno lasciarsi travolgere dal pessimismo preventivo, dando tutto per scontato. Perché i miracoli sportivi qualche volta accadono. E chissà mai…

Marco Traverso

Il Milan non disputerà l’Europa League la prossima stagione. Sul sito ufficiale del TAS, infatti, è stato pubblicato il comunicato, atteso da tempo, con il quale si estromettono i rossoneri dalle competizioni Uefa della prossima stagione, 2019/20. Nel comunicato, poi, si evince come siano stati accorpati i due trienni sotto la lente d’ingrandimento della Uefa: il 2014-17 e il 2015-18. Milan escluso per non aver rispettato i paletti del Fair Play Finanziario. 

Fonte calciomercato.com

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Giornalista professionista, marketing & communication manager, social media manager, fotografo amatoriale, milanista, tonsore.