Il Male minore

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Visto che ci avviciniamo al fine settimana, ho pensato di trattare un argomento frivolo e assolutamente privo di eventuali rischi di faide, polemiche e lotte intestine. Parliamo di un argomento non divisivo, anzi molto inclusivo all’interno del tifo rossonero, la lotta per l’assegnazione dello scudetto di questa stagione. Ovvero, come da titolo, io sono per il partito del male minore, considerando le conseguenze nefaste di una vittoria del campionato da parte dell’inter.

Nonostante alcuni pagellisti della domenica continuino ad utilizzare il blog come strumento di propaganda, invito tutti voi a ragionare sul male minore, perchè è facile prendere posizioni pro inter quando si flirta da tempo con quelli lì, tra un aperitivino, un champagnino e magari anche un caffè…d’altronde il prode Commodoro di Albaro, nella sua reggia completamente coperta da arazzi raffiguranti Helenio Herrera e scudetti di cartone, vive in un suo feudo privo di infestazioni nerazzurre e quindi è ancora poco intaccato dalla presenza di questi soggetti.

Qui si tratta di non accettare che il campionato finisca in mano a chi se lo è apparecchiato da luglio e che, grazie alla compiacenza mediatica, sta facendo ogni scempio per portare a casa il titolo. In pratica, come scrissi già tempo fa, sono diventati la stessa cosa di ciò che hanno combattuto (ma in realtà bramavano quel potere) per decenni. Triturandoci le palle sul “potere del male” dei gobbi, urlando “ladri” a destra e manca senza poi considerare che dentro a quel fango ci sono sempre stati anche loro e ci hanno sempre sguazzato alla grande, uscendone però, sempre impuniti e puliti.

Questa stagione è l’evoluzione di ciò che hanno sottolineato per diverso tempo, ma essendo loro sempre arrivati dopo, sono stati in grado di evolvere quella situazione, rendendo il sistema più efficace e meno divisivo. Innanzitutto, partendo sempre dal presupposto che loro sono gli unici onesti in tutto il mondo del calcio dell’intera galassia, sono riusciti a far credere al mondo pallonaro italiano che loro “Non rubano” ma hanno episodi identici a quelli che hanno avuto gli altri. Poi sono riusciti a far entrare nella testa dei tifosi una frasetta semplice ma molto efficace (aggiungo io anche giustificativa) “sono i più forti”. Quindi da 4 anni ci propinano questa cantilena ininterrottamente, con il risultato che ormai la maggior parte dei tifosi italiani “giustifica” le nefandezze con un laconico “vabbè, ma sono i più forti, prima o poi l’avrebbero vinta”. Sono 4 anni nei quali sono i più forti ma poi il campionato l’hanno vinto con il record mondiale di zero casi covid, ai tempi dei tamponi e della pandemia, quando erano positivi anche gli scoiattoli a City Life. L’anno dopo l’abbiamo vinto noi e la scorsa stagione l’ha vinto il Napoli. Diciamo che il concetto “forti” faccio fatica a comprenderlo. Attenzione, sia chiara una cosa, non metto in dubbio che siano una squadra forte e ben costruita, soprattutto construita per vincere (a differenza nostra, per esempio, che siamo costruiti per partecipare) ma questa forza ha sempre bisogno di un qualcosa che metta in tranquillità la squadra. Gli episodi sono sotto gli occhi di tutti, saranno anche fortissimi ma ogni volta un rigorino o un mezzo dubbio e la partita va in discesa. Anche perchè l’evoluzione della quale parlavo in precedenza, sta nei dettagli. Non c’è più bisogno dei gol di Muntari o dei gol di Maicon a Siena, episodi macroscopici che hanno troppa mediacità. Lo spintone di Bastoni è stato anche fin troppo televisino. Ad oggi a loro basta, invece, una più tranquilla e “pulita” gestione dei cartellini.

Questa è la grande ed immensa differenza con il passato. Se mi ammonisci ogni 9/10 falli, sono libero di testa, sono tranquillo, posso osare sempre di più negli interventi. Se non mi sventoli mai un rosso, o se non mi ammonisci mai per protesta, sono libero mentalmente per “imporre” il mio ritmo alla partita. Questa che sembra una inezia, invece, è il peso più grande per dare tranquillità ad una squadra forte (questo non lo nego) ma che ha degli arcinoti problemi di “ansia”. Un esempio lampante è Theo nelle prime 5 giornate, che è stato costantemente ammonito per proteste, mentre Barella che fa le stesse identiche cose non prende cartellini. Ricordatevi sempre che dopo averci piallato nel derby d’andata, sono riusciti nell’impresa di finire sotto di due punti alla fine di ottobre. Insomma, per vincere, devono stare tranquilli, non devono avere pressione, altrimenti qualche cavolata la combinano. Inoltre sono molto ben visti dalla stampa che, raramente, mette pepe nell’ambiente di Appiano e, al contrario, è sempre pronta a prendere le difese dei nerazzurri. Domandina semplice semplice…se fosse successo a Thuram quello che è successo a Maignan, secondo voi quale sarebbe stato il titolo del giornale sportivo rosaceo (loro sponsor)?

Il male minore significa anche accettare che vincano i tanto odiati gobbi di Torino. Voi direte, ma questi sono l’emblema degli zanza, ne hanno combinate a tutti, di tutti i colori. E’ vero ma i latini dicevano “amicus meus, inimicus inimici mei” (amico mio, nemico del mio nemico). Ecco ci si deve tappare il naso e mandare giù la pillola amara. Ma pensate che pace a giugno senza pullman in giro per Milano a romperci le palle con il “mai stati in B” , “la seconda stella sul campo ce l’abbiamo noi” eccetera eccetera. Oltre al danno, la beffa, con questi che ti festeggiano in faccia e passano pure, per l’ennesima volta come gli onesti senza peccato. Anche perchè, quando il turco e si suoi compari faranno i cori contro il Milan, contro Ibra e Theo, state pur certi che non ci sarà nessuna indagine della Procura. Quelle le riservano solo a noi. Poi aggiungerò una cosa che fara rabbrividire il Conte di Albaro ma anche il Granduca della Ciociaria con i suoi sermoni in aramaico, quando i gobbi hanno zanzato, poi hanno pagato. Poco per quello che hanno fatto, ma hanno pagato. Gli altri sono andati sempre in prescrizione. Quindi il male minore è proprio lì che ci solletica la pancia.

Anche a me piacerebbe poter essere lì e tifare i nostri colori per uno sgambetto finale ma i miracoli avvengono una sola volta e con questa guida tecnica e questa società, accontentiamoci di augurare tutto il male possibile al nostro unico e fastidioso nemico. Anche perchè, in Liguria, di tifosi senzienti ce ne sono a palate, ma sono tutti a Ponente, purtroppo.

FORZA MILAN

Johnson

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.