Non Vi piacerà…

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So che quello che sto scrivendo a molti di Voi non piacerà. In fondo siamo sempre tifosi e non sempre riusciamo ad essere così … distaccati. Ma che volete, siate buoni… La vita mi ha insegnato, direi quasi obbligato, ad essere più realista del Re. Mi ha insegnato che al mondo non esistono buoni e cattivi, il mondo è fatto di infinite sfumature di grigio, è fatto di momenti diversi, di compromessi, di rapporti di forza, di istanti… Mi ha insegnato anche ad essere onesto. Magari sbagliando, magari non riuscendo a vedere tutto, magari non essendo in grado di capire tutto ma onesto, in buona fede e di ammettere… anche quando non vorrei… Anche quando la mia essenza di tifoso vorrebbe portarmi da qualche altra parte. Ma che volete farci, perdonatemi, ma non riesco ad essere solo “un tifoso”, per quanto appassionato. Sono prima di tutto un essere umano e non riesco, e non voglio, dimenticarmelo… Quindi armatevi di pazienza, contate fino a 100 e cercate di leggere come foste spettatori neutrali. Altrimenti, Vi consiglio, aspettate il prossimo post…

Leggo su facebook un post pubblicato da “Nerazzurro è il colore (di merda) che amiamo”. Il tizio è un caro amico d’infanzia, ci conosciamo da 50 anni. E’ una bravissima persona ed un vero amico. Ha un solo difetto… non sto a dirvi quale, e riposta sta fregnaccia che Vi riporto paro paro…

“Potete parlare di 19 scudetti, Marotta league, Champions e tutto quello che volete. La realtà è che 2 giorni fa abbiamo calpestato e cancellato voi e la vostra storia. Sesto derby consecutivo, seconda stella in faccia, a casa vostra, una casa piena di interisti grazie agli abbonamenti che ci avete venduto dalla paura. Ripeto, una casa piena di interisti grazie agli abbonamenti che ci avete venduto dalla paura. 2 espulsi per frustrazione tra cui il capitano, il portiere che sale all’ultimo calcio d’angolo sperando in un gol totalmente inutile.
Alla fine musica a tutto volume e nessun complimento ai campioni.

Nemmeno nei sogni più belli… “PUOI DELIRARE QUANTO VUOI MA MILANO SIAMO NOI…”

“E no, caro Paolino… normalmente preferisco fare finta di niente ma quando è tropo è troppo. Va bene essere sboroni, va bene che di merda ne avete mangiata a tonnellate ed evidentemente ne avete ancora molta da digerire, va bene tutto ma vediamo se, almeno per una volta, riuscite ad essere onesti con Voi stessi ed accettare quello che siete… e cominciamo…

  1. Tutti, ma proprio tutti, senza eccezione, gli interisti che conosco, quando lo strabico era a Torino, glie ne avete dette di ogni. Mafioso, delinquente, longa manus degli Agnelli e mi fermo qui per non scadere nella volgarità… Guarda il caso, ora che sta da Voi è diventato un santo. Ora le possibilità sono poche… O rosicavate prima tanto che la bile Vi usciva fin dalle orecchie e dovevate trovare un colpevole per giustificare la Vostra insignificanza o, pur di vincere qualche cosa ora, siete disposti a dimenticare decenni di pianti, caragni ed invettive… oppure, la sola professione di fede nero merda (che è il Vostro vero colore) ha redento tale essere indegno rendendolo meritevole del paradiso. Fate Voi…
  2. Non avete cancellato proprio nulla, fatevene una ragione. Avete vinto un campionato, punto e basta. Il calcio esiste da secoli e per secoli esisterà. Ci saranno tante altre sfide. Vincerete Voi, vinceremo Noi e vinceranno altri… e sarà bello così. Certo, vederselo sfoggiare in faccia non è stato divertente. E chi lo nega…
  3. Capisco la soddisfazione, farei cambio volentieri, chapeau, ma, fatevene una ragione, il calcio Italiano nel mondo siamo noi, e non lo dico Io. Fatevi un giro sul web se non ci credete. Voi ,al momento, siete solo invitati occasionali ma c’è sempre un futuro e potrete, forse, arrivarci anche Voi, se ci riuscirete…

E adesso provo ad insegnarti cosa è la sportività… Non credo potrai capire ma provo a fare una buona azione…

  • Il campionato. L’avete stravinto, con merito. Si può discutere di favori e favorini se lo si perde per uno, due punti. Se lo perdi di 1000 punti vuol solo dire che hai trovato sulla tua strada un avversario troppo più forte. Bravi loro (Voi in questo caso) e se tu (noi), vuoi competere devi crescere e tanto senza se ne ma… Per come lo avete vinto complimenti.
  • Diciamocelo chiaro senza fare i falsi moralisti. Un bravo dirigente sa anche farsi rispettare ed ascoltare negli ambienti che contano. Si’, fa di tutto per favorire la sua squadra, e se può avere dei favori fa di tutto per averli e ci riesce. La realtà, piaccia o no, è che i campionati si vincono sul campo ma qualche favoritismo aiuta. Marotta può piacere o meno, ma non è un bravo dirigente. E’ “il più bravo” e lo vorrei da noi al posto dei buffoni che abbiamo ora. Il che però non significa che sia assurto al grado di santo come volete dare ad intendere. Il tipo è intelligente. Quello che la natura gli ha negato esteticamente glie lo ha ridato nel cervello. Negli anni al soldo della real casa, quando non potevano dirgli di no, ha stabilito contatti e connivenze adesso le sta utilizzando. Tutto qua; ed aggiungo la grande sapienza calcistica. Quella che gli fa vendere un buon portiere (buono ma non un fuoriclasse) per una vagonata di milioni e prendere per 6 milioncini un 35enne, riserva di Neur nel Bayern, a cui nessuno avrebbe dato un soldo, che invece si dimostra una delle colonne di questo scudetto. Anche noi, e chi lo nega, ai bei tempi pur essendo una squadra fortissima, in alcuni momenti la più forte al mondo, i nostri favorini li abbiamo avuti. Avere per presidente il Berlusca dei bei tempi aveva i suoi vantaggi… i favori glie li davano senza nemmeno dovesse chiederli, e chi lo nega… e comunque, ripeto, non quest’anno, il divario è stato enorme, non c’è semplicemente stata partita.
  • La Champions? Si, lo ammetto, probabilmente ve ne manca una. L’anno scorso la meritavate Voi. La finale l’avete dominata e persa più per sfiga che per altro ma nel calcio a volte succede. Il calcio non è matematica, non è mai scontato, non sempre vince il più forte o il più meritevole. E’ il suo bello, il suo fascino, anche se a volte è doloroso. È successo più volte anche a noi e capiterà ancora.

Milano non siete Voi, e nemmeno Noi. Milano è questa splendida realtà, dove esistono due squadre, quasi due città distinte nella stessa. Due anime, due visioni, due universi fusi in uno solo. La città però che nel calcio (e lo testimoniano i trofei ma non solo nel calcio) detta legge nel mondo e di cui dovremmo essere orgogliosi. Una città in cui coesistono due anime che sono in fondo espressione di un solo modo di intendere la vita. Il nostro, quello dei cacciaviti, e non per niente tali, quelli che si alzano ogni mattina alle 6:30 per essere alle 7:30 di fronte al tornio pronti a ricreare l’arte del lavoro ogni giorno, e quelli più fighetti, quelli degli uffici del centro, quelli che vanno in piazza affari con il completino di Dolce e Gabbana e lo scuterone che fa figo. Ma gli uni non esiterebbero senza gli altri e viceversa.

Milano è Milano… non è proprietà di nessuno…

Il calcio è fatto di cicli. Un giorno, non so quando, torneremo a vincere. Vedremo se saprete essere così sportivi e signori come siamo noi nonostante lavoriamo in tuta chinati su torni e fresatrici…

PS: Non sono milanese, come tanti di Voi, sono una specie di fritto misto con provenienze da mezza Italia ma questà città mi ha cresciuto, mi ha fatto diventare quello che sono, l’amerò sempre ed alla quale sarò sempre grato. Il tifo è tifo, ma non permetto a nessuno e per nessuna ragione di impossessarsi di questa città…

P.P.S. comunque, nonostante il periodo, sempre fiero di essere Milanista. Dicano pure quel che vogliono… Se di divertono così, vuol dire che non hanno molto altro e vivono male…

P.P.P.S. Non so cosa riserverà il futuro cosà capiterà al nostro Milan. Ma una cosa la prometto. Se anche un giorno, tra vent’anni, crollassimo, fallissimo e ripartissimo dall’interregionale e dovessimo giocare al Campo Cappelli e non più a San Siro, mi troverete là, ogni partita. Sulla tribunetta coperta del “cappelli” con indosso la mia maglia rossonera, quella col 9 che fu di Marco Van Basten e la sciarpetta con le coccarde dei 19 scudetti, le 7 champions e tutti gli altri trofei. Compresa quella Mitropa cup del 1981 a cui sono affezionato, perché una vera squadra onora qualsiasi trofeo, anche la coppetta delle squadre di B. Lo fa per il rispetto verso i suoi tifosi, quello per gli avversari, che hanno il diritto di non essere snobbati e per se stessa. Un Milanista è Milanista per sempre e qualunque cosa possa accadere porterà sempre addosso i suoi colori a testa alta e non si nasconderà mai…

FORZA MILAN 

Axel

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