Della Nazionale non parlo, perché non mi interessa. Scrivo prima della partita con la Polonia, che guardicchierò distrattamente. Mi spiace solo che Tonali abbia fatto male contro l’Estonia. Io, comunque, ho fiducia in Sandro e penso che supererà questo momento difficile. Mi interessa, invece, la questione del rinnovo di Calha. Non ho mai nascosto il fatto che Hakan mi piaccia. Me ne ero innamorata 5 anni fa, vedendolo eliminare la Lazio dalla Champions con il Bayer Leverkusen. L’ho sempre difeso contro tutto e tutti, quando le sue prestazioni lasciavano a desiderare. Vedevo in lui doti tecniche decisamente superiori alla media, mortificate da un impiego tattico sbagliato, nel contesto di un impianto di gioco Susocentrico, secondo me demenziale. Le facili ironie sulla balistica mi lasciavano indifferente. Provate voi ad essere lucidi al tiro, quando dovete spolmonarvi come una bestia da soma. Fragile caratterialmente? Sì, se non si sente apprezzato dall’ambiente che lo circonda. Se viene inserito al posto sbagliato in un canovaccio tattico privo di senso. Ma non può essere carente di personalità uno che si prende sulle spalle una squadra orfana di Ibra e Rebic, trascinandola alla vittoria contro il Bodo. Uno che, in una notte portoghese da tregenda, va sul dischetto a un sospiro dalla fine, trasformando alla perfezione un pesantissimo rigore. Su quel rigore è girata la prima parte della nostra stagione. Fatta questa premessa, superflua, perché ho avuto modo di esprimere tante volte il mio pensiero, dico una cosa. Caro Hakan, io 7 milioni non te li do. E neanche 6. Mi spiace, ma le tue pretese sono esagerate. Quindi, se non le abbassi, ti saluto con il mio dispiacere nel cuore. E dobbiamo decidere in fretta. Se non potrò contare su di te, devo attuare per tempo le mie strategie. Non posso, firmando un contratto faraonico, alimentare inevitabili richieste di aumenti a gogo.
La Società ha sbagliato a trascinare il contratto a scadenza. Questo lo sanno anche i muri. Speriamo di non ripetere lo stesso errore con Kessie. Ormai è inutile piangere sul latte versato. Si tratta di vedere quel che si può fare ora. Io offrirei ad Hakan 4 milioni + 1 di bonus. 500 mila euro per la qualificazione Champions e 500mila in base alle prestazioni personali. Prendere o lasciare. Certo, perderlo a zero sarebbe sanguinoso dal punto di vista economico. E sul rendimento di Hakan, che è un ragazzo sensibile, influirebbe negativamente il peso psicologico di giocare in una squadra non più sua. Ma tant’è. Non si può stare in Paradiso a dispetto dei santi. E, soprattutto, morto un Papa se ne deve fare un altro. Il sostituto ideale di Calha in giro c’è. Si tratta di Szobo. Bisogna tuffarsi su di lui. Problemi economici? Be’, la clausola è di 25 milioni, pagabili, mi dicono, in tre comode rate. Con il Decreto Crescita, sborsando 5 milioni lordi l’anno, il ragazzo ne intascherebbe 3,75. Penso che potrebbe accontentarsi anche di qualcosa meno. Comunque 5 milioni all’anno per 5 anni, più 25 di cartellino, portano la spesa complessiva a 50 milioni. 6 milioni netti per 5 anni costano 60 milioni. Il problema, quindi, non è perdere Calha. E’ farlo andar via senza sostituirlo adeguatamente. Si vocifera di uno scambio con Eriksen. Assurdo. Il Danese percepisce 7,5-8 milioni netti di ingaggio. Ma di cosa stiamo parlando? Io desideravo tanto Eriksen 7 anni fa. Il Condor, quasi allo stesso prezzo pagato dal Tottenham all’Ajax, prese Matri. Liberò così ai Gobbi pure il posto in cui inserire Tevez. Fu una pugnalata al cuore. I tifosi non fanno Mercato, disse l’amministratore delegato alla distruzione del Milan. Se ci ripenso, il sangue torna a ribollirmi nelle vene. Io, a torto o a ragione, ritengo Calha superiore ad Eriksen. E, in ogni caso, più adatto al nostro modulo. In un 4-2-3-1, infatti, il trequartista deve dare una mano al centrocampo. Cosa che Hakan, al contrario del Danese, è in grado di fare. E anche Brahim mi sembra più uno da 4-3-1-2. Non mi soffermerei neppure sullo scambio con Bernardeschi. I Gobbi vogliono sbolognarlo a tutti i costi, perché ha fatto malissimo. Problemi loro. A dire il vero, Bernardeschi non mi spiacerebbe neppure, vista la nostra modesta dotazione sulla fascia destra. Però i 4,5 milioni netti di ingaggio e il fatto che il procuratore sia Raiola chiudono ogni discorso. In caso Hakan rimanga fermo sulle sue cifre, la soluzione per me è una sola. Piombare su Szobo a Gennaio e cercare di recuperare una decina di milioni per il cartellino dalla squadra disposta a pagare a Calha l’ingaggio che desidera. Certo che, se restiamo senza Hakan e con un pugno di mosche in mano, divento una belva.
Pioli positivo. Mannaggia…. Tanti auguri, Stefano, perché tu possa tornare negativo al più presto. Speriamo di non avere brutte sorprese in tal senso dai giocatori rimasti a Milanello e da quelli costretti insensatamente in giro per il mondo con le Nazionali. Io sono già in clima Napoli. E voglio giocarmi la partita con tutti a disposizione. Pensando alla gara del S. Paolo, ho una spina che non riesco a togliermi dal cuore. Di nome fa Tiémoué. Di cognome Bakayoko. Con lui avremmo inserito nel nostro motore Kg e cm davvero necessari. Baka sarebbe stato perfetto nelle rotazioni del centrocampo, tappando anche il buco del difensore centrale. Kessie, infatti, ha ricoperto quel ruolo nel Cesena. In caso di emergenza, avrebbe potuto essere arretrato, inserendo Tiémoué al suo posto. Vi ricordate di Desailly? Io sì! Invece l’abbiamo lasciato al Napoli, che è una nostra concorrente diretta. Una roba molto grave. Non riesco ancora a darmi pace. ADL non può avere speso molto per il suo prestito. Insomma, ha venduto solo Allan, ricavando tra l’altro non molto. Milik è ancora lì a fare la zavorra. E, oltre al costosissimo Osimhen e a Petagna, ha preso pure il difensore centrale Rrahmani. Già, il difensore centrale….. Noi niente. Siamo rimasti con gli inutili Musacchio e Duarte sul groppone. Da qualunque parte si analizzi la situazione, la conclusione è una sola. Il Napoli ha un organico più forte, più completo del nostro, purtroppo. Questo non significa che noi partiamo battuti al S. Paolo. Tutt’altro!
Prima di passare a trattare l’ultimo argomento, vorrei dirti una cosa, Stefano. Io apprezzo gli allenatori che schierano i giocatori nel loro ruolo. Però farei un’eccezione. A sinistra siamo coperti bene con Rebic e Leao. A destra….mica tanto. Allora non potresti provare lì Hauge, per favore? E adesso le considerazioni finali. Non guarderò il servizio di Report. Io ritengo la trasmissione faziosa, incline a distorcere i fatti, per adattarli alla sua verità precostituita. Per questo non la guardo mai. E non farò un’eccezione stavolta. La nostra situazione societaria non mi lascia tranquillissima. Insomma, è surreale che lo zio Yongho, dopo aver sborsato 400 milioni, abbia perso tutto non pagando una rata da 30 milioni. E Elliott si è inserita in questo quadro come erogatore di un prestito che ha poi portato all’escussione del pegno. Essendo ignorante in materia, non posso dire molto. Qualche preoccupazione ce l’ho, ma non mi fascio la testa. Mi rassereno un po’, andando a leggere l’avvocato Felice Raimondo. Certo, è curioso che facciano inchieste solo su di noi. Non saremo il massimo della trasparenza, per carità, vista la natura dei fondi. Ma Lazio e Roma, per esempio, non mi sembrano cristalline. Eppure su di loro tutto tace. E anche Gobbi e Orrendi hanno una contabilità…. creativa. Staremo a vedere, dai. Che noia questa Domenica senza Milan. Pensiamo al Napoli e a come fare per metterlo in difficoltà. L’impresa è difficile ma non impossibile. Un saggio diceva: “ Preparati al peggio. Aspettati il meglio. Prendi ciò che viene.” Forza Milan!
Chiara
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