“Lesione del muscolo gemello mediale”. Così recitava il comunicato della federazione francese dopo la sfida contro l’Austria a fine Settembre. All’inizio non sembrava un infortunio così grave ma da lì è iniziato il calvario. Rientra presto, poi un poco in ritardo, poi un poco più in là, poi ai mondiali, poi li salta, poi, poi, poi… (il mese del poi nell’anno del mai, come dice il detto?). Nel frattempo, il magico duo M&M, notizia di queste ore, porta a casa un nome nuovo da mettere in mezzo ai pali; tale Denis Vasquez del Guaranì.
Premetto che non so chi sia né l’ho mai visto giocare o sentito nominare ma mi rifiuto ugualmente di guardare highlights, filmati e quant’altro. “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore” direbbe il buon De Gregori ed è particolarmente vero per un portiere. Se, per assurdo, facessero vedere le dieci migliori (o più spettacolari) parate del sottoscritto, si potrebbe pensare che fossi un fenomeno che solo per un caso sfortunato non fosse mai stato notato dai tecnici del “Vismara” (sempre che non facessero vedere anche le vaccate…). Si, perché anche il più scrauso dei portieri, e lo so in quanto faccio parte a pieno titolo della categoria, 10 parate impossibili nella vita le ha fatte, ma un portiere, non mi stancherò mai di dirlo, si giudica per tutt’altre qualità. Per l’istinto, per come sa leggere le azioni, per la capacità esplosiva, la reattività, per come sa caricarsi, come si piazza in mezzo ai pali, la tempestività negli interventi, le capacità acrobatiche, la leadership che gli permette di guidare la difesa, le uscite alte e basse, gli anticipi in area sugli avversari lanciati in contropiede, come gioca con i piedi, come sa far da sponda ai compagni, dal coraggio di rischiare quando è il caso e potrei andare avanti. Per farsi un’idea che abbia un senso è necessario guardarsi un certo numero di partite notandone il comportamento in tutte le situazioni di gioco. Rimane che l’arrivo del tizio proprio in questo momento mi appare un filo sospetto.
Anche se i rumors dicono fosse un acquisto già programmato, “in prospettiva” recitano, continuo a non capirne il senso. Se Maignan rientra a che serve un giovane nuovo secondo portiere? I casi sono, sembrano almeno, solo due. O che il rientro di Maignan in tempi brevi non è così scontato e quindi bene anticipare un arrivo “già programmato”, oppure, visto il valore intrinseco del giocatore, si è già pensato ad una futura vendita e da lì l’arrivo di un sostituto che possa essere, almeno in prospettiva, all’altezza di sostituirlo? E, come non bastasse, i beninformati insistono su un possibile arrivo anche di Sportiello. Nel caso i 5 portieri attualmente in rosa (ricordo che ci sono sempre anche il Tata, Mirante e Jungdal) diventerebbero 6. Fatto salvo che i tre sarebbero il 4°, 5° e 6° e che questo Vaschez lo vedremo. A noi servirebbero il 2° ed il 3°. Scusate ma… qualcosa mi sfugge…
Ironmike a parte, la lista degli infortunati al momento recita: Florenzi (di cui abbiamo ormai perso le tracce), Ibra, Messias, Rebic, Kjaer, Origi, Tourè. Ora, anche quest’anno la serie degli infortuni è parsa infinita e mi sovvengono un paio di riflessioni. La prima è che, così a naso, mi sembra che in casa rossonera ci sia una incidenza di stop forzati ben oltre la media dell’intera serie A e che non sia cosa limitata a queste ultime stagioni ma che da sempre la sfiga a Milanello regni sovrana. Eppure parliamo di decenni nei quali si sono alternati i più svariati team di preparatori ed allenatori. Dato che non credo alle favole e neppure che l’ira di Sauron si sia accanita verso casa Milan, mi chiedo se è solo una mia impressione (potrebbe essere che il tifoso Axel, e come tale di parte, veda solo le nostre di disavventure), o se veramente a Milanello ci sia qualcosa che non va, anche se non saprei immaginare cosa possa esserci in un campo d’allenamento di così deleterio.
La seconda è che la rosa, seppur numericamente ricchissima, si è dimostrata già carente in alcuni ruoli e che le seconde linee non sono all’altezza di poter sostituire gli attuali titolari. Avremmo avuto necessità di almeno un paio di titolari e qualche seconda linea di qualità. Se penso che la nostra società è appena passata, per l’ennesima volta, di mano, mi sarei aspettato un approccio diverso da parte della nuova padroni, non foss’aòtro che per presentarsi degnamente ai tifosi. L’unica notizia che pare abbia un minimo di fondamento, pare sia l’approccio ad un certo “Angelo Gabriel”, ala destra del Santos. A parte che, a fronte di una ipotetica offerta rossonera, è già partita la solita tiritera del “si tratta” (sulla quale stenderei un velo pietoso), sarebbe anche questo un acquisto in prospettiva per l’ipotetica sostituzione di Leao che sarebbe sacrificato sull’altare del bilancio.
In tutta franchezza, dall’arrivo della nuova proprietà “Cardinale” mi sarei aspettato qualcosa di meglio e mi rimane un tarlo che gira e rigira… Dopo l’addio di Silvione, prima la proprietà cinese che… meglio lasciar perdere, poi l’avvento di Elliot, e cosa ci faccia un fondo d’investimento con una società calcistica coperta di debiti lascia perplessi, per finire con uno Yankee che la ricompra usufruendo di un mega prestito concesso, guarda il caso, dal fondo che glie la vende e che, dopo l’acquisto, sparisce, non si vede, non si sente, e sembra quasi non esistere.. (e non cacciare una lira…). Non vorrei sembrare stucchevole ma … qualcosa mi sfugge…
Per fortuna che da domani, dopo una sosta assurda ed inopinatamente lunga, si ricomincia e, per rimanere in tema musicale, mi viene spontaneamente alla mente un altro ritornello…“Seconda stella a desta…” che sia un segno? A parte tutti i pensieri logici che non sarebbero così beneauguranti ci voglio credere ancora. Si, che volete farci, qualcosa mi sfugge….
Forza Milan
Axel
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