Il Milan e Zlatan Ibrahimovic sono sempre più vicini, le distanze si sono ridotte. Non c’è ancora una tempistica precisa sull’incontro decisivo ma solo perché i contatti tra le parti stanno avvenendo telefonicamente, e sono molto frequenti. Mino Raiola con la squadra di legali sta trattando una serie di bonus con il Milan, sia legati a obiettivi personali come gol, presenze e assist, ma anche di squadra. Principalmente un grosso bonus per la qualificazione alla prossima Champions League o per la vittoria finale dell’Europa League. Insomma si stanno discutendo i dettagli, di un’offerta economica che al momento è al di sotto dei 6 milioni di euro che chiede lo svedese per rimanere un altro anno, però con i bonus potrebbe addirittura essere migliore (naturalmente vanno conquistati sul campo). Ibrahimovic però lancia segnali positivi, è felice al Milan e vuole rimanere, non ha grosse alternative e questo gioca a favore del Milan. Non si tratta di sapere se Ibra rinnoverà, ma quando. E’ solo una questione di tempo. Nel frattempo l’attaccante si gode le vacanze in barca con la famiglia, e continua a tenersi in forma con esercizi a corpo libero in attesa del raduno di Milanello fissato per il 24 agosto, quando Zlatan spera di tornarci con il contratto già rinnovato.
Il punto di svolta di questa stagione è stato il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, credo siamo tutti (o quasi) d’accordo. Lo svedese ha cambiato la squadra da così a così, come se fosse stato un nuovo allenatore arrivato a sostituire un altro. In realtà, la differenza è stata proprio tutta lì: Zlatan è stato decisivo per la squadra non in termini sportivi, come sempre ha fatto nella sua carriera, quanto in termini umani. Non sono stati i suoi gol e i suoi assist (comunque non pochi per uno della sua età, per quanto la classe innata del campione non lo abbandonerà nemmeno a 80 anni) ad aiutare davvero il Milan, ma la sua presenza nello spogliatoio. Alcuni ragazzi (Rebic su tutti) hanno fatto un enorme salto di qualità nella seconda parte dell’anno, e che lo abbiano fatto dopo l’arrivo di Ibra non è assolutamente un caso. Tutto questo per dire che 6 milioni di euro l’anno sono tanti, ma per uno come Ibra possono essere spesi a cuor leggero.
Nelle ultime ore, tramite fitti rumours provenienti dall’Inghilterra, il nome di Torreira è tornato prepotentemente di moda in casa rossonera. L’uruguaiano era stato accostato più volte al Milan già la scorsa estate, ma poi il Diavolo optò per Bennacer, profilo più economico ma dimostratosi di altissimo livello. L’ex Sampdoria potrebbe spostarsi a condizioni favorevoli, come un prestito con diritto di riscatto, ma in rossonero sarebbe principalmente un’alternativa di Bennacer e viceversa. Decisamente improbabile che i due possano giocare insieme in un centrocampo a due, a meno che Stefano Pioli non cambi l’assetto tattico passando ad una mediana a tre. L’arrivo di Torreira rinforzerebbe certamente il reparto nel suo complesso, ma insieme a lui servirebbe un altro giocatore che possa sostituirsi a Kessie.
Acquistare Torreira – ottimo elemento, per carità – sarebbe un errore. Come scritto nel pezzo linkato poco più su, il Milan ha Ismael Bennacer, che ha sofferto, ha sbagliato, è cresciuto partita dopo partita e infine si è imposto nella rosa. Un ragazzo giovane, un investimento intelligente, una promessa che già ora sta diventando realtà. Andare a soffocarlo con l’acquisto di un suo clone sarebbe deleterio per la sua crescita, a maggior ragione considerando il prezzo che andrebbe pagato. Andiamo avanti con fiducia nell’algerino, al limite puntando su un profilo molto più economico che possa fungere da semplice sostituto.
Rafael Leao, salvo offerte indecenti, farà parte del Milan anche nella prossima stagione. L’attaccante portoghese, nonostante le tante panchine, ha segnato 6 reti, 4 delle quali dal post lockdown. Un contributo non particolarmente esaltante, ma superiore a quasi tutte le punte di riserva che si sono alternate al Milan negli ultimi cinque anni. Solo Gianluca Lapadula ha fatto meglio nel 2016/17.
Di seguito il numero di gol e i minuti accumulati in Serie A dagli attaccanti rossoneri:
19/20: Leao 6, 1.393′
18/19: Cutrone 3, 1.438′
17/18: Kalinic 6, 1.814′
16/17: Lapadula 8, 1.254′
15/16: Luiz Adriano 4, 1.183′
Cominciamo col dire che vincere il confronto con Cutrone, Kalinic, Lapadula e Luiz Adriano non dovrebbe essere così complicato per nessuno, visti i valori degli attaccanti di cui si parla. A parte ciò, l’impatto di Leao, almeno nella seconda parte della stagione, è stato molto positivo. I suoi ingressi in campo, prima un po’ svogliati e distratti, sono diventati più concreti, decisivi. Le reti del giovane attaccante rossonero non saranno state tantissime, ma ha cominciato col prendere dimestichezza con le difese italiane, ottenendo partita dopo partita fiducia dai compagni e sempre più self confidence nelle sue stesse qualità. È diventato meno ondivago, più letale, più capace di giocare in coro. Il prossimo anno, in caso di permanenza, dovrà essere abbastanza bravo per imporsi di nuovo. Senza troppa fretta, ma con nuove responsabilità da prendersi.
Fab
Tutte le notizie sono state prese da milannews.com
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