Spunti

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“Dopo aver lavorato parzialmente in gruppo nella giornata di ieri, oggi (ieri – ndr) Mike Maignan e Alessandro Florenzi hanno svolto tutta la seduta insieme al resto dei compagni di squadra. Per quanto riguarda Ismael Bennacer e Davide Calabria, entrambi hanno svolto un lavoro personalizzato sui campi di Milanello.”. – Alleluja, c’è luce in fondo al tunnel. Il periodo nero sembra volgere al termine e presto Pioli riavrà (bisogna vedere in che condizione) la maggior parte degli uomini a disposizione, dovendo poi scegliere come affrontare il finale di stagione. Anche se un’indicazione importante è già arrivata: comunque sarà, qualunque obiettivo si vorrà inseguire, mai più schieramenti all'”arma bianca di sto cazzo“. Non c’è altro modo di definire quanto visto in gennaio.
Da quando siamo tornati ad affrontare le partite, sia quelle ben giocate sia quelle pasticciate, con in testa alcune delle Leggi fondamentali del gioco del calcio (e una è che giocare a segnarne uno più degli altri è roba per pochi, sicuro non per noi) stranamente i vari giocatori dati per moribondi o involuti sono tornati a sembrare, appunto, dei giocatori. E persino il vituperato Tata ha fatto il suo.
STRANO.
STRANISSIMO.

“Il Milan vincendo ha ripreso spirito, ha trovato solidità, ha ritrovato compattezza e quel modo di pensare (sebbene con uno stile diverso) che lo ha portato lontano la passata stagione” – Questa l’opinione di Luca Marelli. Ecco io sullo stile diverso non sono molto d’accordo; lo stile vincente è vincente, e per vincere nel calcio ci sono solitamente dei passaggi obbligati: avere una buona base tecnica, un gruppo coeso, una dirigenza competente che lavora quotidianamente, un allenatore sul pezzo che cura i dettagli. E’ presto per concludere che ci siamo ritrovati, e chiuderemo bene l’anno. Ciò che bisogna capire bene è che cosa ci ha portati alla deriva in gennaio, constandoci la competitività in due tornei, la Supercoppa, due derby sanguinosi e umiliazioni rare, e porvi rimedio nel tempo. Già sugli infortuni siamo ricaduti nel loop, da un anno con l’altro; francamente mi risparmierei altre 5 pere in casa da una squadra minore o un derby presi a pallonate, per capire nel 2024 che certi momenti si passano stando semplicemente più coperti e facendo muovere di più la palla che le gambe.

Da domenica all’8 marzo affronteremo 3 sfide chiave, contro avversari complicati in generale e soprattutto per il Milan di Pioli, spesso inciampato nelle squadre di Gasp, Italiano e Conte. Dato che fuori dal campo non arrivano grandi notizie relativamente a operazioni future, o programmi diversi da “aspettiamo di fare della speculazione edilizia nel mentre va bene più o meno tutto”, vediamo se saremo in grado di fare qualcosa di buono o straordinario anche quest’anno oppure se, come più probabile, al poco impegno e coraggio dietro le scrivanie conseguiranno risultati coerentemente scialbi.

Larry

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22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.